Da che mondo è mondo, gli appassionati di vino si dividono in due gruppi: quelli che preferiscono il rosso e quelli che preferiscono il bianco. Poi ci sono quelli che preferiscono gli champagne, chi i liquorosi, chi le bollicine, chi i rosati e così via.
Chi ha ragione? Tutti quanti, ovviamente. Come dicevano i nostri antenati, de gustibus non disputandum est! Le differenze tra i vini rossi e i vini bianchi esistono (e chi bazzica su cantinettavino.it lo sa bene) e descrivono due modi differenti di intendere l’enologia.
Non c’è bottiglia di vino migliore di un’altra quando si parla di colore; possiamo soltanto parlare di vini che, meglio di altri, si adattano ad un piatto o ad un’esperienza Oggi ci concentriamo su una categoria di vini, ovvero sui rossi, e vi porteremo a scoprire quali sono i più noti e i più amati, insomma quelli che dovete assolutamente aver assaggiato una volta nella vita!
Preparate il vostro portabottiglia vino e tirate fuori i calici migliori, è arrivato il momento di presentarvi le uve in grado di tirare fuori i più buoni succhi scarlatti.
Sangiovese
In Italia abbiamo alcuni dei vini rossi più famosi e rinomati al mondo ed il Sangiovese è uno di questi. Il Sangiovese è proprio il vino che fa da base al chianti, uno dei rossi toscani più celebri al mondo ed il vino nostrano più famoso oltre i confini.
All’interno della tradizione culinaria toscana questo vino è onnipresente e si presta ad essere utilizzato per insaporire piatti di carne o per dare un tocco in più a stufati di vario tipo.
Chianti
Diverse sono le tipologie di Chianti, il cui nome proviene da una catena di colline a cavallo tra Siena, Arezzo e Firenze. Con il passare degli anni i vignaioli sono riusciti a realizzare diverse varianti di Chianti, sempre nel rispetto del sangiovese che rimane la base fondante.
Proprio per legge, infatti, in un Chianti almeno il 70% del vino deve essere a base di Sangiovese. Questo vitigno si rende riconoscibile per il suo colore rosso rubino, con qualche variazione nella riserva che può tendere all’arancio scuro o al marrone in base a quanto il vino è stato fatto invecchiare.
Brunello di Montalcino
Sempre con il Sangiovese come base, abbiamo un’altra delle etichette più importanti d’Italia e del mondo, ovvero il brunello di Montalcino. Anche in questo caso parliamo di un vino originario della Toscana, ma la cui base è formata al 100% di Sangiovese. Del Brunello abbiamo due varianti di produzione, quella normale e quella riserva. La differenza sta nella durata dell’invecchiamento in bottiglia. Il Brunello normale viene messo sul mercato dopo almeno 50 mesi dalla raccolta, il Brunello riserva dopo un minimo 12 mesi.
Nobile di Montepulciano
Dulcis in fundo, sempre in ambito Sangiovese, troviamo il Nobile di Montepulciano. Questo vino è costituito da un blend con il 70% di Sangiovese, mentre il restante 30% è composto da vitigni locali a bacca rossa come il Canaiolo o il Mammolo.
Cabernet Sauvignon
Un vino rosso che in termini di popolarità non ha niente da invidiare nemmeno al più noto vino bianco è il Cabernet Sauvignon, forse la più nota e conosciuta al mondo tra le varietà di rossi.
Le motivazioni sono presto dette: questo vitigno viene utilizzato per alcuni tra i blend più importanti al mondo e questa sua posizione storica lo ha reso incredibilmente noto a livello globale. Iconico è il colore di questo rosso: un intenso e avvolgente rosso sangue.
La produzione di questo vino è alquanto particolare: viene infatti messo in botti di quercia che aiutano a migliorarne l’intensità, il gusto e gli aromi. Questo permette al vino di ottenere un sentore tannico che rende questo vino unico nel suo genere.
Il risultato finale è un vino corposo, perfetto da degustare con arrosti, selvaggina, formaggi dai gusti forti o addirittura cioccolato.
Merlot
Altro vino francese noto in tutto il mondo è il Merlot, un rosso che si distingue per il suo colore particolarmente intenso che può assumere sfumature tendenti di blu scuro, quasi mirtillo.
C’è da sottolineare una grande differenza rispetto al Cabernet Sauvignon: il Merlot ha un più basso sentore tannico ed una maggior morbidezza. È caratterizzato da aromi floreali che lo rendono molto più godibile anche a chi al vino preferisce altre bevande.
A differenza dei precedenti vini francese menzionati, il Merlot è rintracciabile un po’ in tutto il mondo grazie ad un vitigno piuttosto più resistente. Diversi sono, inoltre, i blend a base di Merlot.
Al palato il Merlot è un tripudio di aromi fruttati, che lo fanno assomigliare al vino riesling, che invece è lontanissimo per quanto riguarda il colore. Questo vino si sposa benissimo con carne, grigliate miste, agnello, volatili o addirittura pasta.
Nebbiolo
Quando parliamo di vini rossi non possiamo fare a meno di citare il vitigno Nebbiolo, lo stesso che in concentrazione del 100% dà origine all’apprezzatissimo Barolo. Il Nebbiolo deve il suo nome alla nebbia che avvolge perennemente i vigneti delle Langhe, zona famosa per questo tipo di vino, durante il periodo della vendemmia.
Questo vino rosso, immancabile nella cantinetta vino degli appassionati, è riconoscibile per il colore rosso rubino che tende, con l’invecchiamento, all’aranciato. Notevole il profumo a base di note floreali e fruttate. Ancora più interessante il sapore, un mix perfetto di secco, amabile e vellutato.
La popolarità dei vini che utilizzano questo vitigno è tale da poterlo trovare in bottiglia all’interno delle cantinette da incasso di tutto il mondo. Un successo che affonda le sue radici nel lontano tredicesimo secolo.