Come creare l’abbinamento perfetto tra calice e vino

calice di vino

Persino chi ha meno esperienza con il mondo dell’enologia sa bene che ad ogni vino deve corrispondere la tipologia adeguata di calice. Anni e anni di lavoro da parte di esperti tra sommelier ed enologi hanno fatto sì che al giorno d’oggi il calice da vino sia parte integrante dell’esperienza della degustazione.

I conoscitori di cantinettavino.it e, in generale, tutti quelli che apprezzano gli accessori da vino avranno già una conoscenza abbastanza approfondita dell’argomento. Ma tutti gli altri? In quanti conoscono la differenza tra una coppa ed un flute? E in quanti sanno quante tipologie di calici esistono e come si abbinano ai tanti vini in commercio?

All’interno di questo articolo cercheremo di rispondere a tutte queste domande, dotandovi delle conoscenze necessarie per poter associare, in autonomia, una bottiglia di vino al suo rispettivo calice.

Come scegliere il giusto calice da vino?

Quando parliamo di bicchieri da vino parliamo solitamente di calici realizzati in materiali vetrosi come cristallo, vetro sonoro o simili. Questi materiali vengono scelti perché sostanzialmente neutri al palato. Questi materiali sono perfetti per conservare il gusto e le qualità organolettiche del prodotto senza influenzarlo in alcun modo.

Naturalmente questo non vuol dire che tutti i bicchieri siano uguali. Basta fare un giro in un negozio di vini per trovare bicchieri di ogni forma e dimensione. Il motivo di tanta varietà è che ciascun bicchiere assolve a dei compiti molto specifici. Ciascun bicchiere è stato realizzato con il preciso scopo di enfatizzare questa o quella caratteristica di un determinato vino.

Quando si sceglie un bicchiere da vino è bene provare a seguire queste semplici tre regole: il calice deve essere incolore, lo spessore del calice deve essere sottile e lo stelo del calice deve essere lungo abbastanza da permettere di appoggiare comodamente almeno un paio di dita.

Le motivazioni sono presto dette: il vetro con la sua trasparenza, se incolore, permette al degustatore di osservare con attenzione il colore e le sfumature del vino, nonché le tracce che vengono lasciate dal vino all’interno del bicchiere. La presenza di archetti e gocce all’interno del calice possono dirci molto delle caratteristiche organolettiche del prodotto.

Il vetro con cui è fatto il calice deve essere piuttosto sottile perché l’obiettivo del recipiente è quello di non influenzare in alcun modo la percezione di chi beve. Il vetro sottile permette al recipiente di non falsare le sensazioni che il vino regala quando viene a contatto con le labbra e la cavità orale.

La lunghezza dello stelo è invece molto importante per tenere a debita distanza il nemico di ogni buona degustazione, ovvero le mani. Le mani, toccando la parte superiore del calice, possono alterare leggermente la temperatura del vino. Ciò non sarebbe un grosso problema nel caso dei vini rossi perché questi, generalmente, vanno serviti a temperature più alte. Il discorso è diverso per quanto riguarda i bianchi, che devono essere sempre molto freschi. Anche un solo grado di differenza, per questi vini, potrebbe alterarne le caratteristiche. Un’altra funzione dello stelo è quella di allontanare le mani dal naso, minimizzando l’odore delle stesse in favore della rosa di profumi generati dal vino.

Che tipologie di bicchieri per vino esistono?

Scopriamo adesso che tipologie di bicchieri esistono, quali sono i bicchieri giusti per gli spumanti costosi e come mai ogni bicchiere ha il suo senso di esistere nel variegato mondo dell’enologia.

Spumanti

Passiamo in rassegna le tipologie di bicchieri partendo proprio dagli spumanti. Se la parola ‘flute’ vi dice qualcosa è perché questo calice caratteristico ha fatto la storia. Al giorno d’oggi, il flute è stato sostituito con un calice un po’ più grande e convesso ai fianchi. In questa maniera lo spumante ha la possibilità di sprigionare tutta la sua potenza aromatica, così da permettere a chi lo assaggia di apprezzare la trama.

Vini da dessert

Il mondo dei vini da dessert, noto probabilmente a chi ha una cantinetta vino classe a doppia temperatura, prevede l’utilizzo di un particolare calice dalle dimensioni piuttosto contenute. Questo perché i vini da dessert si bevono in piccole quantità. 

Il calice da dessert ha una coppa panciuta, ottima per fornire lo sviluppo degli aromi e la concentrazione al naso. Particolare anche la parte finale, meno rotonda rispetto a quella di altri bicchieri. In questa maniera il calice favorisce l’arrivo rapido del vino a fin di bocca, così da limitare la stucchevolezza tipica delle parti zuccherine.

Vini giovani (sia rossi che bianchi)

I vini giovani, complice il loro carico di acidità, hanno bisogno di calici particolari che siano in grado di guidare il vino ai lati della lingua. Per questo motivo i calici migliori sono quelli dotati di un’imboccatura più stretta rispetto alla coppa. È anche possibile utilizzare dei calici con una lieve svasatura.

Vini bianchi invecchiati

I bianchi invecchiati, complice la loro struttura più complessa, hanno bisogno di un calice di maggiori dimensioni. Il calice in questione va riempito fino alla sua massima larghezza, facendo in modo che la più ampia superficie di vino possibile venga a contatto con l’ossigeno. Questo permette agli aromi del vino di sprigionarsi, riportando il vino a un equilibrio ottimale in seguito all’invecchiamento subito in bottiglia.

Vini rossi invecchiati

Lo stesso discorso fatto per i bianchi invecchiati si applica ai rossi invecchiati. La struttura del vino richiede un gran quantitativo di ossigeno e, se si preferisce evitare il decanter, usare un calice con coppa panciuta è un ottimo modo per arieggiare il vino facendolo ruotare. In questo modo è possibile liberare il profumo quasi nascosto del vino rosso invecchiato, godendosi tutta la sua intensità e complessità.

Vini rosati

Infine parliamo dei rosati, i vini che in una cantinetta vino piccola non dovrebbero mai mancare. È possibile potenziare i delicati aromi di questo genere di vino utilizzando per la degustazione un bicchiere con fianchi svasati ed un imboccatura leggermente più stretta. Con questo tipo di calice si ottiene il massimo da questa tipologia di vino.